La Rosa, curvandosi e riflettendosi nelle verdi acque del
laghetto, non smetteva di rimirarsi, affascinata da quel suo insolito,
raffinato, colore blu. Guardava i propri petali spessi e vellutati…. Sì, i
variopinti abitanti del giardino, erano belli.., ma lei era straordinaria,
pensava…! Decise allora di invitare tutti i fiori , per poterli meglio
osservare, offrendo una ulteriore conferma alla propria vanità.
Quel pomeriggio, quindi, ai margini del limpido specchio
d’acqua, iniziarono ad arrivare gli invitati. Giunse per primo il Gladiolo.
Ritto, maestoso, fiero di quelle sue corolle color arancio. Salutò ossequioso e,
altezzoso, si mise in disparte. Fu poi la volta del Garofano. Snello, nodoso,
fiero di quella sua capigliatura rosso acceso. Quando sopraggiunse il Girasole e
si avvicinò all’amico Gladiolo, la Rosa , si sentì intimidita da tanta
imponenza. Era alto – pensò - molto alto…! Aveva un colore caldo, ma era un po’
svampito ed egocentrico. Con quella sua corolla rialzata, rivolta alla luce del
sole, si dava un po’ troppa importanza..! Oltretutto – dedusse – era stato pure
maleducato. Non l’aveva neppure omaggiata, al suo arrivo, del più ossequioso dei
suoi inchini..! Era imponente, ma… per nulla aggraziato, né fine, tantomeno
elegante…!!! Precedute da qualche complice, sommessa risatina, sopraggiunsero
due delicate Orchidee di un tenero colore lilla. Salutarono educatamente la
padrona di casa, riprendendo, poi, l’interrotto cicaleccio. Erano graziose…!
Facevano pensare, per eleganza e raffinatezza, alle fragili damine del lontano
800, ma non potevano di certo eguagliarla, pensò…! Sopraggiunse poi il Giacinto.
Con quella statura…., non faceva una gran figura, nonostante la sua corolla
fosse bellissima e folta! Oltretutto…, quanto profumo si era gettato addosso nel
tentativo di essere… gradevole? Ninfee bianche e rosa, galleggiando
languidamente sulle acque, neppure si degnarono di accostarsi alla riva. Perché
accettare l’invito di quella smorfiosa? Era arrogante. Bellezza ed arroganza,
non sono mai compatibili. La seconda, finisce sempre per offuscare, rendere meno
gradevole, la prima. Loro, non avevano nulla di vistoso, ma avevano…. classe.
Con la loro delicata fragilità, avevano affascinato ed ispirato pittori dello
spessore di Monet, che le aveva volute come " modelle", per alcuni suoi
quotatissimi quadri…! Non era forse questo, già un motivo d’orgoglio? Trascorse
un breve lasso di tempo e fu un gruppo di allegre Margherite a sopraggiungere.
Avanzarono sui loro fragili steli,
muovendosi con grazia, quasi stessero improvvisando una danza densa di
sensualità ed armonia, nei loro tutù di fragili petali candidi.
La compagnia sembrava ormai al completo, quando, correndo
affannosamente, scusandosi timidamente per il ritardo, sopraggiunse un minuscolo Non-ti-scordar-di-me.
Tutti i fiori, si voltarono a guardarlo incuriositi.. Ne ebbero quasi
compassione, valutandone
l’esiguità..! Era piccino – costatarono - retto da uno stelo filiforme.
Timidamente, sentendosi a disagio, pigmea, tra fiori vatussi…, la piccola
"briciola di cielo", cercò di eclissarsi vergognosa, tra i fili più alti
dell’erba.
La riunione iniziò tra un brusìo generale. Fu la Rosa blu,
per prima, a prendere la parola…!
" Cari amici, vi ho convocato,
perché mi parliate di voi, mi aiutiate a comprendere la vostra reale utilità e
mi accettiate, nella nostra comunità, quale indiscussa regina". Poi…, con quel
tono non privo di malcelata superiorità, concluse… "Avrete pur notato che sono,
tra voi tutti, la più bella e desiderata, simbolo unico dell’amore..! Un giovane
che va al primo appuntamento, cosa offre alla sua amata? Ovviamente…me…! Un
marito per il compleanno della propria moglie, cosa le invia? Rose ….!!!! Dove
c’è amore, io ci sono. Resto la più ambita, la più gradita, ammirata e
pregiata…! Dimmi …!Tu Girasole.., a che puoi mai servire?"
Il Girasole, indispettito la guardò
bieco e rispose… " Tu sarai regina dell’amore…, cara Rosa, ma io, più concreto,
lo sono delle tavole dei tuoi "< innamorati >. Cosa
farebbero senza l’olio che da me viene ricavato?". Il Gladiolo ed il Giacinto
tacquero. Nei confronti del Girasole, si
sentirono un nulla. A cosa potevano servire, loro, se non ad abbellire, adornare
giardini e terrazzi? Una responsabilità anche quella, indubbiamente, ma molto
più lieve e proiettata esclusivamente ad appagare gli sguardi di quanti amano la
natura, ed i suoi magici colori. Le belle ninfee, isolandosi come autentiche primedonne,
continuarono a parlottare tra di loro ignorando totalmente i presenti.
" Tu, Margherita, cosa mi sai dire?"
" Mia bella Rosa" – rispose con modestia la Margherita –
"Io pure sono un’alleata degli innamorati….! Faccio loro da….. "oroscopo"!
Strappando i miei petali, chi ama, cerca di comprendere se è realmente riamato!
Nell’ultimo, si cela il decreto, che può riempire i cuori, di speranza o…. di
sconforto..!"
"Certo…, puoi anche avere ragione..!" – concluse la regina
dei fiori - "ma non hai il mio fascino…!"
La Margheritina, mortificata, abbassò la corolla. Dovette,
suo malgrado convenire, che la sua interlocutrice …aveva ragione. La "signora
blu", si rivolse infine al Non-ti-scordar-di-me. Con una punta di sarcasmo nella
voce gli domandò " E tu, così piccolo, quasi invisibile, che pregi credi di
possedere? ".
" Nessun pregio, mia Regina..!" – disse umilmente, con un
filo di voce il fiorellino. "Non servo a nulla. Cresco anche nei campi. Sono
piccolo, fragile. insignificante…..Non ho profumo, né un aspetto invitante…
Nessuno potrebbe mai pensare di offrirmi, come omaggio, ad una persona cara..!"
e si rannicchiò mortificato tra il verde.
Un rumore attutito di passi,
interruppe bruscamente il convegno. Due giovani, tenendosi stretti l’uno
all’altra si stavano avvicinando. I fiori tacquero e si ricomposero. Solo la
Rosa volle gettare un’ultima sfida… "Vedrete…!" – mormorò altezzosa – " Ora lui
verrà verso di me e…!!!".
I due ragazzi raggiunsero il laghetto e si sedettero
sull’erba, ignorando completamente quella corolla blu, proprio a pochi passi da
loro, che in ogni modo tentava di mettersi in evidenza, farsi notare. Parlavano
sommessamente…. Gli occhi della fanciulla si riempirono ad un tratto, tra le
parole, di calde lacrime e fu tra le lacrime che riuscì a mettere a fuoco, un
minuscolo coriandolo celeste tra il verde. Delicatamente lo riconobbe, lo
raccolse, lo porse al ragazzo. "Non-ti-scordar-di-me, è il nome di
questo fiore…!" – gli disse dolce, mestamente –"Tienilo sempre con te. Non
potrai così dimenticarmi e tornerai.!". Lui lo prese, lo contemplò. "E’ piccolo,
semplice e forte… " - disse – " ed è azzurro e dolce come il nostro cielo. Il
nostro amore, non conoscerà mai addii… né…le spine…. di quella rosa…!". Si voltò
a guardare indifferente la splendida Rosa blu ed essa, sentendosi rifiutata,
trascurata
avvampò, mentre il piccolo, fragile Non-ti-scordar-di-me, si sentì per la prima
volta ……"grande", necessario ed importante.