Il Paese di Cioccolata

 

Nel grande supermercato, Yari guardava annoiato gli alti scaffali stracolmi di merce. Mamma, di tanto in tanto, lasciava la piccola mano per allungarla  e prendere la scatola  di spaghetti, il barattolo di marmellata. Detersivo per quei  suoi pantaloncini  eternemente sporchi, macchiati  da strusciate su pavimenti, capriole nel prato insieme a Bobi, il cagnolino. Chiazzati da gocce sfuggite agli  zampilli della ridente fontana .. e  terra, sulla quale si sedeva,  giocando con  le macchinine. Di tanto in tanto,  girava gli occhi intorno alla ricerca di qualcosa che servisse ad incuriosirlo, attirarlo. Giocattoli ve n'erano, ma anche la sua cameretta  ne era invasa. Guardò le confezioni in bella vista di biscotti.. Buoni, pensò, ma non differenti da quelli che già mamma teneva in dispensa. Ci sarebbe voluta, in quel momento, una  merendina di cioccolata. Una piccola tavoletta al latte. Di quelle che si sciolgono in bocca e lasciano quel senso di dolce sazietà.... Ne andava matto.  Avrebbe sicuramente  spezzato la stanchezza di quel forzato pellegrinare tra le corsìe. Stavano giusto oltrepassando lo scomparto.Tirò vigorosamente il braccio della donna...

- " Me la comperi, mammina? Una sola. La più piccina..!" - Lei lo guardò intenerita ma decisa.

- " No Yari, no!  Non insistere!" - Passò oltre, senza neppure soffermarsi ad osservare il faccino mortificato del figlio che, irritato e deluso,silenziosamente iniziò a piangere.

Quando al suo fianco, qualcuno  gli tirò il bordo dei pantaloncini, il piccolo si spaventò. Rimase  ulteriormente allibito, quando notò che l'artefice del gesto, era  un coniglietto bianco in elegante giacchetta scura, che lo stava scrutando con occhietti vispi ed indagatori ,dietro un severo paio di occhialini... privi di lenti.

-" Perchè piangi?" - gli domandò con la vocetta stridula. Il bambino, allungò la piccola mano  e puntò il ditino verso le  golose tavolette. Pur senza parole, aveva lasciato intendere la causa del proprio cruccio. -" Smettila di piagnucolare..!"- lo ammonì severamente  l'interlocutore - " Piuttosto... seguimi ! Ti condurrò in un paese speciale... Là..., di cioccolata ne troverai a volontà...!".

Yari sgranò gli  occhioni. - " Dici davvero? Ma come posso seguirti ? Mamma si accorgerà della mia assenza. Si spaventerà non trovandomi più..!"-

-" Non preoccuparti!" - lo rassicurò il coniglio -" Nel momento stesso in cui  accetterai il mio invito, quì, il tempo si fermerà. Tutto si arresterà...! Gli orologi, riprenderanno a ticchettare, le persone a muoversi, lo stesso istante in cui  farai ritorno!" -

- " Allora andiamo, signor coniglio!"- Il bambino si mosse e la mamma rimase immobile con la confezione di pomodori a mezz'aria. La musica tacque. La cassiera  si fermò, con  una  borsina di plastica ed una confezione di caramelle tra le mani..." -

- " Andiamo.." - Il coniglio lo precedette e  condusse verso una porticina scura che era comparsa dietro un pallet intasato da cartoni vuoti e magicamente si aprì. Quello che Yari trovò oltre, lo fece rimanere a bocca aperta. Dinnanzi, gli si era materializzata una città incantata, insolita.

Di cioccolata erano le case, le staccionate, le strade, gli alberi..., gli animaletti. - " Questa è Ciocolandia !" - lo informò orgogliosamente il piccolo amico. Yari, notò con stupore, che vi vivevano solo coniglietti avvolti in stagnola argentata e saltellanti. Avevano  tutti al collo, vivaci papillon colorati.

Avanzando ed inoltrandosi, si avvicinò ad una casetta.  Oltrepassando il "dolce" cancello, rimase a contemplare cuoricini di glassa bianca, che decoravano i battenti scuri delle finestre. All'interno. seggiole e mobili  erano  in marzapane.

Nel giardino, tra scaglie, simulanti foglie, sbocciavano fiori bianchi, gialli, rosa, azzurri, oro e argento. I petali ,erano  formati da croccanti confetti. Che meraviglia...!!! Più avanti, al centro di una grande aiuola, una insolita fontana, spruzzava zampilli di  raffinatissimo zucchero. Le si avvicinò... Ai piedi della  larga vasca, i sassolini che la circondavano erano in stuzzicante cioccolata al latte. TImidamente, guardò, con l'acquolina, il coniglio che stava paternamente sorridendo....

- " Raccoglili..! Puoi mangiarne...! -

Il bimbo,  non se lo fece ripetere due volte. Goloso com'era,  iniziò avidamente ad assaporarne .....Erano ripieni di morbidissima, fantastica  crema di burro....!

Un lieve rumore di marcia lo  distrasse. Guardò oltre la fontana,  oltre gli spruzzi candidi. Una squadra di conigli, stava avanzando in fila; due a due , rivestiti di una leggera corazza ed un cappello piumato.

Yari guardò il suo accompagnatore, incuriosito. Nello sguardo, una muta domanda. - "  E quelli, chi sono?"-

Boris, questo era il nome,  diede voce a quell' interrogativo... - " Sono le guardie della Principessa di Ciocolandia. La precedono nei suoi spostamenti per proteggerla..!"-

Seguiva il piccolo esercito, una carrozza rosa  trainata da puledri candidi, che si arrestò a pochi metri da loro. Ne discese una bimba bellissima.

L'incarnato levigato e scuro, evidenziava lineamenti perfetti, delicati, dolcissimi. Lunghissimi capelli corvini, ricadevano  a cascata, su un ricco mantello ed un lungo abito, dorati. Sul capo, ostentava una  preziosa corona di cristallo. - " E' la nostra sovrana! Quando la vedrai avvicinarsi, dovrai inchinarti..!", fu il suggerimento  e, goffamente,  il bambino ubbidì, curvandosi  ossequioso.

- " Benvenuto a Ciocolandia!" - proferì la bambina reale. Boris  le spiegò brevemente il motivo dell' intrusione dello sconosciuto in quel luogo privo di accesso  ad esseri umani.. La Principessa comprese e sorrise -" Hai già visitato tutto  del mio regno?" - gli domandò.

Imbarazzato, lui  fece cenno  di  diniego - " Salite entrambi sulla  mia carrozza, allora,  penserò io a farti vedere quanto non sei ancora riuscito a scoprire..!"-

Yari salì, seguito dal coniglio e  dalla principessina. I puledri  si rimisero in moto per quello che doveva ora essere, un lungo giro turistico, in onore dell'ospite inatteso.Transitando tra le vie della  sua piccola, deliziosa città, Vania, mostrò il denso lago. Una estesa distesa di rosato sciroppo alla fragola, circondato da alte montagne di torrone. spruzzate di panna montata. Lo condusse ad esplorare le fabbriche in cui nascevano immani quantità di cioccolatini. Quì, alacri coniglietti operai, materizzavano il delizioso alimento. I macchinari, facevano  fuoriuscire la liquida delizia che andando a riempire stampi ,   si addensava . I cioccolatini, venivano poi  deposti  e confezionati in decorative scatole di cartone.

Era da lì che partiva tanta dolcezza,  per essere distribuita  a negozi e supermercati, disse.  Per ultimo ,infine, volle portarlo nel suo grande castello. L'avrebbe trattenuto a pranzo, prima di permettergli di rituffarsi nella  umana realtà. In un'ampia sala con affreschi e mobili raffinati, la piccola Principessa, dispose, a coniglietti camerieri in livrea, di servire  un pranzo delizioso, con succo di arancia e frutti esotici, per bevande. Non era trascorsa che mezz'ora, dal suo arrivo a Ciocolandia. Una mezz'ora che corrispondeva, però,  ad un'intera giornata  in quel paradiso,in cui Yari era riuscito a visitare quanto desiderava vedere.

Ultimato il pranzo,  volle chiedere a messer coniglio di riportarlo da dove l'aveva prelevato. Mamma doveva ultimare la spesa in tempo per correre a casa a preparare la cena a papà che sarebbe tornato stanco dal lavoro. Boris annuì. Si sarebbero congedati dalla dolce sovrana. Lo avrebbe ricondotto indietro. Un ultimo profondo inchino, un ringraziamento riconoscente ed il bimbo, affiancato dalla sua guida, intraprese la strada a ritroso riattraversando la città e, di lì a poco, la porticina invisibile. Prima di abbandonare Ciocolandia, si girò per un attimo a contemplarla   un'ultima volta.

- " Ti lascio quì, piccolo!" - disse il coniglietto  - " Il mio compito è finito. Ora torna da  mamma. Quando la affiancherai, tutto si rianimerà.  Ciao Yari. Mi ha fatto piacere coinvolgerti  in questa  avventura ! Spero di incontrarti ancora ...e presto!"- Lui annuì. Abbracciò il coniglietto, lo salutò e ricercò il punto in cui aveva lasciato mamma. Appena le fu accanto, la musica riprese. Lei, guardandolo e sorridendogli, depose il barattolo di pomodori nel carrello. La cassiera, infilò nella borsina il pacchetto di caramelle e la rimanente spesa, prima di completare il conto per il  cliente.

- " Andiamo in cassa, figlio mio ! La spesa è finita. Sei stato bravo oggi. Non hai fatto i capricci per quella stecchetta di cioccolata!" -  Lui sorrise. Dentro di sè nuovamente ringraziò il coniglietto.

Se mamma avesse saputo quanta ne aveva mangiata...! Ma era meglio stare zitto; sperare che il pancino, non creasse problemi. Comunque non avrebbe creduto anche se avesse cercato di spiegarle..!!!!!!!!  Cosa avrebbe potuto dirle ? Era accaduto  così in fretta.. ed era stato tutto così speciale....! Avrebbe potuto pensare ad un sogno, un'allucinazione..., ma il suo ometto, non aveva  certo sognato.

   

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