Natale era ormai alle porte. Di lì a poco, anche dicembre si sarebbe dileguato....Giunta la mezzanotte dell'ultimo giorno, il suo compito si sarebbe concluso.  Raphael guardò il calendario. Doveva prepararsi....Si augurò che la grande valigia aperta sul letto, una volta riempita,  non risultasse tanto gravosa come prevedeva.

Era stato un  anno difficile, quello che se ne stava andando! Denso di avvenimenti, molti dei quali dolorosi. Pur nella consapevolezza di non  esserne stato in alcun modo responsabile, non riusciva però a non sentirsi intimamente coinvolto. Parzialmente colpevole,  per non essere riuscito ad evitarli.

Ripensò  all'entusiasmo con cui, inizialmente, aveva accettato il compito che stava per essergli affidato.  Ingenuamente, si era prefissato un obiettivo ambizioso. Quello di rendere  il

< proprio > anno  migliore dei precedenti, di quelli che  si sarebbero in seguito succeduti.  Speciale, particolarmente sereno.  Covava nel cuore l'illusione che sarebbe riuscito a confrontarsi e a gestire in positivo, pure la fatalità, lo stesso dolore. Dovette molto presto prendere atto  che con la volontà divina, ma anche con i grandi errori della stessa umanità,  mai avrebbe potuto scendere a compromessi.   Mai sarebbe riuscito a patteggiare, anche se  in cambio di maggior serenità, un mondo migliore.

Lanciò un'occhiata malinconica  al vecchio specchio appeso al muro. Trattenuto a stento da un chiodo traballante ed insicuro, il medesimo,  gli rimandò beffardo l'impietosa immagine di quello che, in soli dodici mesi, era diventato. Un angelo  provato, tanto stanco.

Oltre la finestra della piccola baita, la neve sul davanzale, per il grande freddo si era ghiacciata. Il crepitìo del fuoco nel camino, stava suggerendogli  che sarebbe stato saggio rimanere all'interno della stanza , ma Raphael, aveva deciso di oltrepassare la porta. Quella soglia oltre la quale  il gelo, gli avrebbe forse calmato l'animo in subbuglio.

Uscì immergendosi nella natura, respirando boccate d'aria pungente. Quella segreta, deserta montagna, stava custodendo  la  sua solitudine. Nel silenzio assordante, anche un fiocco di neve avrebbe potuto fare rumore....Alzò lo sguardo. Il cielo era bianco, perfettamente in sintonìa con il candore tutt'intorno. Oltre quel bianco, avrebbe ritrovato <Lui>. Gli avrebbe sicuramente chiesto spiegazioni. Il motivo per il quale non era stato precedentemente informato, su quanto di triste lo avrebbe in seguito  profondamente turbato. Contemplò le stalattiti che scendevano dal cornicione. Sarebbe bastato un  raggio di sole,  un po' di tepore  - pensò -   per vederle lentamente squagliarsi. Sarebbe bastata  una piccola testimonianza di gratitudine, per rendere più lievi i suoi dubbi, tanti ingiustificati rimorsi... Si chiese se qualcuno, lo avrebbe potuto ricordare....   Decise di rientrare. Avrebbe per la prima volta guardato, l'interminabile registrazione di quei dodici lunghi mesi. Sarebbe andato a ricercare avvenimenti  rasserenanti e belli che forse  gli erano sfuggiti. Osservando ogni volto, sondando ogni cuore, nella ricerca di un silenzioso " grazie" che lo avrebbe aiutato a trarre un bilancio positivo del trascorso, suo integerrimo operato.

Quel  " video", Raphael se lo sarebbe  dovuto portare appresso, andandosene. Lo avrebbe consegnato all'angelo, < gestore degli anni >, poi a Dio che,  una volta visionato, lo avrebbe  deposto e custodito, nel grande archivio dei "secoli", dell'umanità. Si accomodò  su una scricchiolante sedia a dondolo collocata accanto al camino. Premette un tasto verde sul minuscolo telecomando che si era magicamente  materializzato  sul tavolino... Sul muro, dinnanzi  ai suoi occhi,  iniziò a snodarsi  un interminabile documentario. Immagini di guerra, si alternarono a squallide, meste immagini di violenza. Le stesse,  si intervallarono a tante altre,  per la maggiore più serene.  Nascite di splendidi piccini, dolci storie d'amore e matrimoni, lauree, sorrisi  perduti e  ritrovati. Nessuno, però, aveva accennato ad un minimo segno di riconoscenza nei suoi confronti..! Tutto di dovuto - concluse deluso - ricordando i propri assurdi sensi di colpa..!

In procinto di  interrompere la visione, repentinamente si arrestò incuriosito. Una bimba dalle treccine bionde, stava scrivendo qualcosa,  sul candido foglio del suo diario.  "L'angelo del tempo",  riuscì, commosso, a distinguere quanto  gli stava confidando....

< ..... Ero  in orfanotrofio. Da alcuni mesi ho una nuova mamma, un nuovo papà, due nuovi fratellini...! Hai capito bene, sono stata adottata! Adotteranno anche il mio  fratellino lasciato laggiù, lontano lontano, nel mio paese tanto povero.. Arriverà prima del S. Natale. Staremo tutti insieme. Avrò una grande, nuova famiglia! Questo è stato un anno importante...! Mi ha regalato tante cose belle!>

Catturò poi una serenità nuova e grata  nello sguardo di un giovane uomo. Da tempo interminabile non riusciva ad ottenere un lavoro. Da poco tempo, era riuscito ad averlo. Ora poteva guardare al futuro con più serenità. Alla famiglia, non sarebbe più mancato il cibo. Ai bimbi, avrebbe potuto finalmente assicurare  un avvenire decoroso e sereno...

Fu poi la volta di Monica.  Rimasta sola al mondo, aveva incontrato Filippo. Con  lui stava facendo nascere una nuova famiglia.  Sarebbe stato quello, un anno, confidò,  che non avrebbe più scordato. Le aveva restituito la felicità.

Aveva visto abbastanza.  Raphael,  ora si sentiva più sereno. Se non gli era stato possibile evitare avvenimenti dolorosi, era però  riuscito  a materializzare anche cose  stupende come quegli esempi appena visionati.

Poteva ora ultimare  la valigia. Sarebbe tornato lassù...da dove era venuto. Avrebbe soltanto atteso Manuel per passargli le consegne. La chiave d'oro che gli avrebbe permesso di accedere all'anno  nascente. No, non gli avrebbe dato solo quella.... ! Avrebbe cercato di trasmettergli  pure la propria, maturata esperienza. Lo avrebbe messo dinnanzi alla realtà, abbattendo illusioni e  le delusioni  cocenti, che lui aveva dovuto affrontare e superare. Gli avrebbe fatto comprendere che il "gestore di un  anno" non ha  nè identità, nè poteri decisionali.   Può solo assistere, sperare e pregare che il proprio risulti  discreto. Difficile in certi frangenti renderlo migliore...! Non potrà essere tale, senza il contributo, la collaborazione della stessa umanità! Raphael, aveva suo malgrado compreso che il destino è spesso principalmente pilotato dallo stesso uomo. Sovente distrugge, distorce, rovina, quanto di pulito, onesto e bello, qualcuno lassù vorrebbe facesse.

Se tanti esseri umani fossero migliori, non esisterebbe violenza, non esisterebbero le guerre. Le loro vite sarebbero più dense di serenità, rispetto ed amore.

L'occhio, gli cadde involontariamente ancora sullo specchio  traballante, sull'instabile chiodo.

Il viso che vide ora riflesso,  era unicamente il suo. Quello di un giovane angelo che si era assolto da ogni colpa, che non avrebbe mai potuto avere. Finalmente in pace con sè stesso. Pronto serenamente a ripartire.

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