Seduta sul morbido tappeto a pochi metri dal televisore, Monia seguiva incantata le simpatiche avventura dei tre porcellini, pregustando quel momento di tranquillità. Da che era nato qualche settimana prima il fratellino, sembrava inesorabilmente finita.  Sovente, proprio quando  lei necessitava di maggior calma, il piccino si metteva a strillare come un ossesso. Una volta aveva fame, un'altra aveva perduto il succhiotto.. Emanuele, trovava sempre il motivo per mettersi a piangere ed agitarsi.

 " Tesoro, vai per favore a vedere Emi..!"

Era la voce della mamma che le parlava dalla cucina, mentre impastava il pane.

"Va bene, mammina!". Ma non era esattamente quanto avrebbe voluto risponderle..! Avrebbe, in realtà,  voluto gridarle:" Uffa..! Ancora ? Ma ci sono andata solo un quarto d''ora fa...!". Preferì però bloccarsi nuovamente  a quell'assenso gentile, per non doverla deludere  e si alzò. Il piccino, nella  sua culla, aveva perduto tra le lenzuola  in ciuccio e, paonazzo, si dimenava, esigendone la restituzione.

" Eccolo..., ma ora smettila!", sibilò sottovoce la bimba, rimettendoglielo nella boccuccia.  Il pupo si quietò all'istante e lei, potè tornare, seppur alterata, alla visione dei cartoni animati. Quel mocciosetto, le aveva fatto perdere  la parte più simpatica, pensò..

 " Monia.., eravamo d'accordo che avresti scritto la letterina a Santa Lucia!".  Lei, ora, si era fatta sulla porta asciugandosi le mani in uno strofinaccio. "L'hai preparata, tesoro? Mancano un paio di settimane al suo arrivo. Vuoi rischiare di restare senza doni?".

Un breve momento di panico anticipò la risposta della bimba.. " Hai ragione mammina, non l'ho ancora fatta. Vorrei  mi portasse tante cose.... Non sono ancora riuscita  a scegliere, a quali dare la precedenza. La scriverò!".

I porcellini avevano ormai concluso la loro avventura. Lei, era ormai libera di rinchiudersi nella cameretta.

Seduta al piccolo scrittoio, con un foglietto dinnanzi, la cima della penna tra le labbra, gli occhioni al soffitto, si mise a pensare. Ecco.., aveva deciso...

Per ingraziarsela, avrebbe iniziato con un minuscolo disegno. Aveva dipinto, intimidito, in un angolino, un piccolo cuore rosso dai tratti imperfetti.

-" Cara Santa Lucia" - era doveroso un esordio tanto confidenziale, o era meglio darle del lei...? No..., concluse, se amava i bambini, avrebbe gradito il suo spontaneo approccio ! -" questa letterina ti arriverà un po' in ritardo, ma non preoccuparti. Non ho molto da domandarti.  Non avrai difficoltà a procurarti quanto ti sto chiedendo..! Vorrei, per favore, una scatola di pastelli nuovi. Quelli che ho, a forza di temperarli, stanno scomparendo..! Vorrei una batteria di pentole, per imparare a fare la pappa alle mie bambole. Un libro con tante favole di Natale come quello che ha la mia compagna di banco Lucrezia. Non conosco il titolo, ma tu avrai già capito di quale si tratta..!  Sei una Santa..., puoi vedere nella sua cartella! Vorrei anche un maglioncino con applicate tante perline. Rosa, possibilmente..!. E' il mio colore preferito. Poi vorrei....! Spero tanto che anche questo regalo tu possa farmelo..! Lo so che è un po' particolare, ma..., cerca di capirmi...! Vorrei.... che riportassi il mio fratellino da dove è venuto. Continua a strillare. Strilla quando studio. Strilla quando sono dinnanzi alla televisione. Strilla, strilla, strilla sempre..! Credimi, comincio ad esserne un po' stanca..! Potresti portarlo, magari,  in dono a qualcun altro..! Ci sarà pur chi lo può volere..!  E' bello e... qualche volta.., sa essere anche simpatico..! Mi farai questo grande favore? Ciao Santa Lucia. Un bacione a te e all'asinello. Monia"-

 La chiuse accuratamente e mamma la imbucò. Solo qualche ora dopo, ad una casetta luminosa e bianca, in via Del Cielo, al numero 15, una campanellina d'oro tintinnò per  annunciare l'arrivo di nuova posta dalla terra..  Santa Lucia, si staccò dalla finestra dietro i cui vetri stava contemplando la neve soffice ed abbondante,  che   imbiancava strade di nuvole già immacolate. Aprì la porta azzurra e, con un sorriso,  nuovamente accolse l'angelo postino nella sua divisa azzurra e dorata. Preso il nuovo pacchetto di corrispondenza,.., si accostò al caminetto. Dinnanzi al fuoco vivo, scoppiettante,  seduta su una poltroncina, iniziò lentamente lo spoglio delle missive. Le lesse con attenzione, lentamente, una  dopo l'altra, sino ad arrivare a quella, dalla conclusione inconsueta.

Giunta all'ultima riga, sorrise divertita alla richiesta finale.  No, l'ultimo desiderio, non avrebbe certo potuto esaudirlo. Avrebbe trovato qualche espediente per far comprendere a Monia,  che doveva accettare ed amare quell'angioletto, di cui voleva  ostinatamente liberarsi.

Giunse la notte del 12 dicembre. L'asinello era pronto.  Bardato per la circostanza, con due pesanti gerle stracolme di doni,  che  gli ricadevano pesanti sui  fianchi. Anche se il lavoro, negli ultimi anni  era un po' diminuito, quelle ceste non riuscivano mai ad essere meno piene. Forse, pensava Santa Lucia,  era meglio così..!  Con meno bambini da cui dover passare, poteva occuparsi più tranquillamente delle esigenze dei piccoli che ancora la contattavano. Camminare con un asinello, calpestando neve inzuppata magari di pioggia, non era propriamente il massimo.

Babbo Natale aveva la slitta, si poteva muovere con più scioltezza.  Lei doveva vagare,  per  un numero interminabile di ore, guidata da quei fasci di luce che le venivano regalati dalle stelle, per poterle indicare le traiettorie da seguire. Non  poteva permettersi di  chiedere un breve passaggio al ciuchino. Era sufficientemente appesantito.  Sulla lunga tunica bianca, si gettò sulle spalle un mantello celeste. Un gruppo di uccellini amici, pensando al gelo di quella notte, avevano deciso di farle un regalo. Ognuno si era privato di una delle sue candide piume, donandogliele, perchè  bordasse il cappuccio rendendolo più caldo. Ravviò i lunghi capelli biondi. Partirono. Non avevano dimenticato neppure quei campanellini che preannunciavano ai piccoli il loro arrivo. Dovevano dormire, tenere  gli occhietti ben chiusi. Non doveva essere vista. Solo, controllando dalle finestre e a queste condizioni,  la Santa avrebbe potuto lasciare sulle porte, giocattoli e dolciumi.

Pensando a Monia, si augurò che il fratellino, fosse addormentato. Non avrebbe dovuto svegliarla. Era l'ultima della lista. Raggiunta la bella casa sperduta tra i campi, con ampie, panoramiche finestre, si avvicinò. Sulla soglia della porta, trovò ad attenderli, una ciotola d'acqua e del fieno per l'asinello e per lei.., adagiati su un grande piatto, qualche frutto e fette di pane croccante e fresco. L'asinello, stanco ed affamato, si rifocillò. La fanciulla celeste, gradì una mela. Si sedette a riposare qualche minuto, poi,  si  accinse, rintemprata, a depositare quanto Monia aveva richiesto. Un forte vagito ruppe il silenzio. Emanuele si era destato. Santa Lucia, non si mosse per non provocare possibili rumori. Attraverso l'ampia vetrata, notò che la luce, nel soggiorno, si era accesa, ed una bimba insonnolita  e scarmigliata, stropicciandosi gli occhi, avanzava, nella sua camicina di flanella rosa, verso un lettino di trine. Mamma era tanto stanca, non voleva si destasse.

Il neonato, all'interno, vedendola tacque e, coccolato dal dondolìo della culla dolcemente spinta dalla sorella,  piano piano si riaddormentò. La bimba, si era però completamente destata. Ricordò che era la notte di Santa Lucia, si accostò alla grande vetrata per controllare se l'asinello fosse già transitato. Fu in quel momento che notò la bianca figura, dolce e bionda, che le stava sorridendo ed illuminava l'oscurità della notte. Aveva a fianco, un somarello sfinito, dalle gerle vuote.

Felice aprì la porta...  -" Santa Lucia"-  mormorò timidamente - " Sei ancora quì ?  Vieni a scaldarti prima di ripartire..! Entrate tutti e due, mamma non se ne accorgerà di certo" - Poi a bruciapelo...- " Sei venuta a prendere il mio fratellino ? Lo porti via, vero ? " -

Santa Lucia, pallida e stanca entrò. Si sedette su una seggiola. Accarezzandola, la invitò a salire sulle sue ginocchia.

Sul tavolo, aveva deposto la bella scatola di pastelli, le piccole pentole, il libro che desiderava ed un delizioso maglioncino rosa, con un cuoricino ricamato a perline.

-" Monia..!" -La fanciulla parlava sottovoce, sommessamente, ma la sua voce era calda. Scendeva dritta al cuore.. - "Questi, sono i doni che tu mi hai chiesto. Ti piacciono, vero? "- Lei annuì, rigirando estasiata tra le mani il delizioso indumento.

-" Cosa penseresti se te lo portassi via? Se mamma o qualcuno, lo cedesse ad altri ?"-

-" Ehh, no!" - fu la pronta risposta..-  " E' mio..! Nessuno me lo deve toccare..!"-

-" Vedi, piccola mia, come quel maglioncino è un regalo ed è tuo, quel batuffolo celeste nella culla è un dono ancora più prezioso fatto da Dio alla tua mamma, al tuo papà...! Piange perchè è piccino ed indifeso. Non riesce ancora a farsi comprendere. Quello è per ora, l'unico suo modo per comunicare, per dirti  anche che ti vuole già tanto bene. Piangendo chiede la vostra attenzione. Chiede di crescere con te. Devi proteggerlo, amarlo... Promettimelo tesoro..!" -

La bimba, commossa, abbracciò la Santa.., poi si alzò. La prese per mano, la condusse accanto alla culla... -" E' bello vero il mio fratellino ? Farò come mi hai detto. Aiuterò la mamma a crescerlo...! Potevo chiederti un regalino anche per lui..! Sono stata egoista, non l'ho fatto..!"- Il visetto, si fece mesto, ma una mano candida, una voce melodiosa le disse... " Ci ho pensato io, non preoccuparti!". Sulla culla comparve una girandola di pesciolini, che si muovevano al suono di un carillon.

-" Servirà a distrarlo cara, vedrai, piangerà di meno..! Ora devo andare. Sta albeggiando. Siamo stanchi...!"-

La bimba accompagnò la Santa e il somarello alla porta. Rimase ad osservarli mentre si dileguavano inghiottiti da una strana, improvvisa nuvola.  " Ciao Santa Lucia!" sussurrò " e grazie...!".

La porta si richiuse. Monia tornò alla cameretta, nel suo caldo lettino. Chiuse gli occhi e i sogni si animarono e riempirono di quel bianco, dolce  viso, di quei capelli d'oro e della musica del magico carillon.

 

 

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