In un paese lontano lontano, gli abitanti, narravano da sempre l'incredibile,  misteriosa storia di un'isola speciale, adagiata sulle acque dello sterminato Oceano di Cristallo. La gente, lo  aveva  così denominato, per la  trasparenza e lucentezza delle sue acque.

Quando il cielo era limpido e le stesse calme, dalla riva,  si  poteva intravvederne il  profilo. Bastava l'insorgere di un'onda, per vederla  magicamente scomparire.

Nei secoli, tanti e tanti naviganti, su golette, percherecci e grosse navi, avevano cercato inutilmente di raggiungerla.

Ognuno le si accostava speranzoso, notandola sempre più nitida e vicina, immersa nel verde di alte palme precedute da un lembo di sabbia dorata, invitante allo sbarco. A cinquecento metri dalla riva, lo splendido, agognato miraggio, però, regolarmente e lentamente svaniva. Di essa, rimanevano solo onde candide a lambire il ricordo di quanto avevano inghiottito. Ogni volta, marinai e pescatori,  tornavano alle loro case  delusi, sconfitti, privi di quella che avrebbe potuto essere  stata un'unica strabiliante  avventura da raccontare ad amici, familiari e bambini.

Perchè quell'isola si inabissasse alla vista di occhi indiscreti, era rimasto nel tempo  un   incredibile, inviolabile  mistero.

Data l'esiguità della piccola località in cui vivevano, di cui il mare era unica risorsa e diversivo, come ogni giorno ed anche quel pomeriggio, nonno Cesare aveva portato il nipotino alla spiaggia. Tra le sue braccia, il bimbo amava scrutare l'orizzonte, additando  entusiasta le vele bianche che lo solcavano, bevendo  avidamente i racconti che l' uomo sussurrava, animati da pirati buoni, bambini ubbidienti, ninfe splendide.

Racconti che si tingevano ogni volta di magìa e lo lasciavano con la boccuccia aperta, occhioni scuri spalancati e stupiti, ad immaginare un seguito, una conclusione, immancabilmente fantastici.  Fu all'improvviso, che stringendolo forte il nonno, malcelando un velo di emozione,  esclamò...-" Guarda, bambino mio..! Guarda ...! Quella laggiù è l'isola incantata!"-

Massimo guardò incuriosito, seguendo la direzione del braccio proteso, del suo indice puntato. Riuscì a mettere a fuoco una sottile, allungata sagoma scura.

-" Perchè non andiamo a vederla da vicino, nonnino? Non vedo niente da quì..!"-

Lui sorrise. - " E' birichina, tesoro, nessuno è mai riuscito ad approdarvi! Non ci riusciremmo ! Ama   celarsi ....Non vuole farsi carpire. Un po' come fate voi bambini, quando giocate a nascondino!"-

- " Nonno, ti prego, portami con te quando andrai in mare! Me lo prometti ?" -

-" Va bene, ma non riusciremo a calpestare quel lembo di spiaggia!", concluse sconsolato.

Il bimbo, seguitò a fissare quella striscia cupa tanto lontana, fintanto che  giunse un'onda repentinamente a cancellarla, ma non dalla  testolina che aveva preso a fantasticare. Immaginò pesciolini euforici che danzavano prima di rituffarsi. Piccole sirene gentili, dai lunghissimi capelli d'oro,  che si stendevano a prendere il sole. Animali inconsueti, mostruosi e miti. Simpatiche scimmiette che si spostavano dondolandosi da un ramo all'altro. Chissà...! Forse tra quelle palme descritte dal nonno, si nascondevano pure gli stessi  personaggi delle sue favole preferite!

I giorni,  scivolando vuoti,  sempre uguali, lo rendevano  nervoso ed impaziente.

-" Nonnino.., e all'isola?" -

- " Domani..! Domani partiamo! Sei pronto? Non sarà un viaggio breve,  Massimo! Te la senti, piccolo come sei, di affrontarlo? Dovremo navigare per tante e tante miglia  e  diversi giorni, prima di poterci avvicinare alla meta!"-

-" Nonnino.., sono grande e pronto io...! "-

La mattina seguente,infatti,  la  grande barca a vela prese il largo tra la preoccupazione di mamma Assunta e la felicità del  nuovo  passeggero, fiero di sentirsi parte integrante  dei  consueti membri dell'equipaggio. Accanto al timone, al nonno, il bambino guardava incantato l'imbarcazione fendere l'acqua,  aprirsi  un varco tra  le gorgoglianti onde.  Com'era misterioso e bello il mare..! Non lo aveva mai potuto vedere da quella prospettiva..! Da una barca in movimento agile e prepotente...

La osservava, ammirato, procedere sicura... Il giorno volò.  Stava, ormai calando la sera ed ancora dell'isola, nessuna traccia.

Un marinaio , era venuto a dare il cambio al nonno, sceso in cabina a riposare. Declinando la sua esortazione  perchè lo seguisse, il bimbo, non avendo alcuna voglia di raggiungerlo,  esaltato da quella nuova, particolare esperienza, decise di rimanere sul ponte.

Faticando, si sporse a  contemplare l'acqua che aveva assunto riflessi d'argento, mossa  dal guizzo di   piccoli  pesci. Fu all'improvviso, che udì una voce dolcissima. Notò una chioma dorata talmente lunga da  dover galleggiare tra le onde. Un viso pallido, lunare, ma bellissimo. Stava avvicinandosi,  seduta sul dorso di una  gigantesca tartaruga marina, una strana creatura simile ad una bambina ricoperta di squame iridescenti, azzurre.

Si affiancò alla barca...-" Tu sei il piccolo che vuole arrivare all'isola incantata,vero?"- lo apostrofò gentilmente.

Il bambino, arrossendo confuso assentì. - "  Come fai  tu a saperlo ? Non potrò mai visitarla! E' birichina, gioca a nascondino. Non vuole marinai, sulla sua sponda..!"-

La bimba-pesce sorrise -"  Ti ha udito un gambero curioso.   E' venuto, poi  a comunicarcelo.  Quello che  il nonno ti ha detto, corrisponde a verità, ma non è a conoscenza dell'incantesimo  che incombe  da secoli, sull'isola dell'Oceano di Cristallo! Nessuno sino ad ora è  riuscito ad infrangerlo. Se vuoi, puoi seguirmi, sarò io ad accompagnarti e  mostrartela!".

Massimo accettò felice, incurante della preoccupazione che avrebbe causato al nonno se si fosse destato e non lo avesse trovato.

 "Afferra quella fune luminosa che ti sto gettando e calati"  Lui stupito, l'afferrò e si lasciò scivolare, dietro la dolce creatura del mare, sulla corazza della grossa tartaruga. La stessa era lenta, ma, magicamente, in pochi secondi  riuscì a scaricare i passeggeri   su una spiaggetta di sabbia fine.

- " Sei arrivato all'isola incantata..! - "annunciò la strana bambina.  Tutto quanto il bambino aveva creduto di trovare, gli stava  ora dinnanzi,  ma  molto, molto più bello di quanto  aveva osato immaginare. Ogni cosa, sull'isola era in cristallo. Osservò la lucentezza accecante delle palme sotto i raggi lunari.   Alcuni variopinti pappagalli, appollaiati su un ramo, stavano intonando una  vivace melodia. Simpatici pesci danzavano, facendo piroettare sulla coda, agilissime e piccole sirene.. Stranissimi rettili, strisciavano indifferenti.

Una scimmietta lo avvicinò. No, non saltava di ramo in ramo come aveva pensato, ma si stava arrampicando. Dai suoi pantaloncini, stava tentando di raggiungere le sue piccole braccia. Il bambino ,  privo di timore, le accarezzò la testolina pelosa. Le conseguenze  di quel tenero gesto, ribaltarono in un attimo lo scenario iniziale.

L'animaletto che il bambino reggeva, sfuggito alla sua stretta, si stava trasformando in una bellissima fanciulla. I pesci ballerini, le piccole sirene, i rettili, erano spariti lasciando sulla spiaggia un  nutrito gruppo di giovani e giovanette elegantemente abbigliati e sorridenti.

Anche le squame della bambina-pesce erano cadute, tramutandosi in un vaporoso, ricchissimo abito  di raso azzurro. Massimo osservava  il tutto, spaventato. Tra le palme, ora, era comparso un immenso, meraviglioso castello trasparente.

Fu la ragazza che Massimo aveva tenuto sotto le spoglie di scimmietta tra le braccia, che sollevò ora e strinse al cuore il bambino..

-" Piccolo, non temere! Sono la regina dell'isola dell'Oceano di Cristallo. Questi giovani che vedi, sono la mia famiglia, i miei cortigiani!

Nei fondali dell'Oceano di Cristallo, vive un drago cattivo che  voleva impossessarsi del mio regno. Unendoci, siamo riusciti ad impedirglielo, ma non a evitare i malefici effetti  del suo crudele incantesimo.  Solo un cuoricino candido , convinto che le favole si potessero avverare, avrebbe potuto interrompere la maledizione. Tu pensavi di rinvenire tra noi i personaggi delle tue fiabe preferite. Hai creduto di ritrovarli tra queste palme. La tua innocenza ha rotto l'incantesimo. Ci hai restituito la vera identità. Ti siamo grati".

Poi, rivolgendosi alla sua corte...-" Suvvia....! Iniziamo i festeggiamenti in onore di questo piccolo liberatore! Seguitemi tutti alla reggia..!"-

Massimo, confuso  non si mosse. Ora, nei suoi occhi si stava facendo strada il ricordo del nonno ignaro sulla barca. Avrebbe potuto destarsi. Si sarebbe spaventato se non lo avesse trovato. -" No, signora regina, io torno dal nonno!  Mi starà cercando..! Peccato..." - aggiunse  tristemente - " Peccato che lui non abbia potuto conoscerti..!  Sei così bella! Perchè non potrà più vederti, vero? L'isola sparirà!" -

La regina, dolcemente lo accarezzò....- " No Massimo, l'isola non svanirà più! Nonno Cesare, potrà venire quando vorrà. Anzi..., tornando a bordo, digli che vi sto attendendo!" -

Un delfino di cristallo azzurro, si era  magicamente materializzato sulle acque. Il bimbo abbracciò tutti, sorrise , quindi , vi salì. L'avrebbe riaccompagnato alla barca.

Con un balzo, il pesce ridepose Massimo sul ponte,  proprio mentre il nonno stava risalendo dopo una buona dormita.

L'uomo, si rimise riposato al timone. -" Massimo!" - esclamò all'improvviso  estasiato - " Guarda l'isola ! Guarda laggiù prima che scompaia..!"-

Il bambino sorrise. Non avrebbe detto nulla della meravigliosa avventura di quella notte!  Avrebbe atteso e spiato lo stupore nei suoi occhi, quando si fosse reso conto che quella magica terra, li stava ora attendendo.  No, non avrebbe più giocato a nascondino..! La motivazione di quel miracolo l'avrebbe saputa, una volta approdati, dagli abitanti dell'isola. Dalle stesse labbra della dolce regina. Sarebbero  stati tutti fieri di lui,quando avessero saputo. Nel frattempo,  in attesa dello sbarco sicuro, avrebbe riposato. Gli occhietti si stavano chiudendo per la grande stanchezza.

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