OMBRETTA

- " Sdegnosa Ombretta..." -

mi dicevi un dì,

- " Sdegnosa Ombretta..." -

ed era tutto lì,

in quelle brevi, dolci parole,

manifestavi tutto il tuo amore.

 

Mi accarezzavi dolce, leggera,

regina del mio cuore, tanto fiera,

mi parlavi in silenzio e non capivo

quello che gli occhi tuoi volevan dir

ad un cuor di bimba azzurro e schivo.

Forzato un sorriso,

un velo di tristezza,

veniva ad offuscare

il tuo bel viso.

Ti sentivo vicina, tanto mamma.

Ritrovata la sfumata serenità,

mi riscaldavo al calor della tua fiamma...

Vivida e ardente guidava i miei passi,

con trepido ardore la mente.

- " Sdegnosa Ombretta..." -

ti risento zia,

ma tu non sei più qui,

non sei più mia,

non mi sorridi più,

son sola ognor,

nel mio cammino di febbril timor...!

Un'invisibil lacrima

scivola lentamente,

ma avverto il suo calor

bruciare il cuore...

sembra gemere ancor pacatamente

-"Ombretta mia, sdegnoso amore..." -

Si perde quel lamento

in tormentosa eco

piango e prego in silenzioso accento

- " Zia mia, portami, portami teco,

porta l'animo mio sino al Creatore...,

muore persino il sol, l'albero in fiore...! "-

Mi guardi con timor, con occhio fiso,

radiosa nel fulgor di Paradiso,

scuoti il capo grigio lentamente

- " Ombretta, no, non essere imprudente,

lì è il posto tuo, tra umana gente.

Muore il sole al tramonto,

l'albero in fior si spoglia sì,

del suo bel manto,

ma tornerà a fiorir, per voler santo...!

Sorridi al mondo, Ombretta,

non sei tu sola...

la fede ch'hai nel cuor

già ti consola,

la fede e l'amor, nel tuo risveglio,

nella splendente aurora...!" -

 

 

 

 

(Scritta all'età di quindici anni..)

 

 

 

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