" Papà...!", quante volte avrei voluto chiamarti così da bambina, da ragazzina... Quante volte, avrei desiderato udire la tua voce, la tua musica....! Sentire una carezza sui capelli, il tuo abbraccio rassicurante. Quando le mie compagne a scuola parlavano dei propri, mi tenevo mortificata in disparte. Loro potevano avere qualcosa da narrare; io cosa avrei dovuto raccontare? Che te ne eri andato. Che mi avevi cancellata e, succube, neppure eri interessato a rivedermi. Preferivo allora, allontanarmi e tacere. Avrei fatto ritorno ogni giorno da scuola, senza vederti rientrare la sera. Non ti premeva sapere se andavo bene, i voti che prendevo! Mi mancavi... Sono cresciuta nella tua assoluta assenza. Ti ho cancellato, per poi riprenderti dopo un silenzio interminabile, per non lasciarti morire cieco e solo. Non mi hai dato nulla, ma non rimpiango quegli ultimi anni che ti ho dedicato... Lo rifarei papà...! Mi è stato insegnato il perdono. L'ho sperimentato in quella circostanza superando, nei limiti del possibile, ostilità e rancore. Auguri babbo per la tua festa!
A loro vorrei poter dire che la vita può dividere le coppie. I bimbi non hanno però chiesto di nascere. Non hanno colpa alcuna, ma solo bisogno, comunque e sempre, del loro sostegno, del loro immenso amore.
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