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   Quindici anni..! Un'età 
importante in cui non si è più bambine, ma neppure grandi. In cui, non 
albergava ancora in me, la smania di diventare donna, pur se a tratti, 
responsabilizzata già com'ero, finivo con il sentirmi anche un po' 
 tale. 
L'infanzia, non avendola mai realmente vissuta, desideravo 
poterla trattenere ancora un po'. Continuavo ad adorare bambole, libri e pensieri unicamenti  gremiti di limpidi  sogni. Per l'occasione, zia aveva voluto 
festeggiarmi, dando il consenso per una piccola festa nella sua grande sala. 
Avevo, con la collaborazione del mio fratellino,  potuto invitare, così, alcuni 
nostri amici. Pochi in realtà, ma cari. Tutti ragazzi, ma legati da 
un'amicizia semplice e sincera.  Tra queste foto e la donna di oggi, è 
intercorsa un'eternità  profusa di dolori intervellati a momenti di breve seren ità. Un lasso di 
tempo lunghissimo che non è riuscito a cancellare 
dal cuore, quell' ultimo giorno speciale con lei. Quanto entusiasmo ci mise 
nell'organizzarlo! Il suo viso era sereno.... Gli occhi.., cercavano i miei. Dada, era all'epoca timida, 
pensierosa ed introversa. Frustrata dal "lutto" di un'abbandono , dai 
seri pr oblemi 
di salute della mamma, dall'avanzata età della nonnina. Dalla precarietà, 
attraverso la quale, vedeva proiettato il proprio futuro, la stessa vita. Zia, 
tentava in ogni modo di fugare quei guizzi di malinconia e tristezza. Lo fece 
anche quel giorno, con infinita 
dolcezza e forse... simulata allegria. 
Mi sono chiesta sovente se, in quelle ore, stesse male. Non mi aveva mai messo 
al corrente del suo preoccupante stato. Riteneva forse, 
che per la mia giovanissima età, di problemi familiari ne avessi già in esubero. 
Non l'ho mai sentita lamentarsi. Solo una 
volta, la trovai a letto, Fu quella, inerente al ricovero in ospedale, dal 
quale, non fece più ritorno.  La torta con candeline,  
quelle ore festose regalatemi, furono uno dei suoi ultimi, indelebili atti 
d'amore nei miei confronti. Tra breve, la sua salma verrà riesumata. 
Struggente realtà. Un tuffo al cuore, nell'indelebile vissuto. Mi dibatto tra il  
desiderio di rivederla un'ultima volta e la paura di ritrovarla, come è 
inevitabile ormai sia. No, lei non dovrà mai essere, 
quanto estrarranno. Preferisco continuare a sentirla, ricordarla, 
com'era prima che se ne andasse. Solare 
e buona, sorridente e gentile; giovanile, tenera, bella. Presente ed immensa... come 
è sempre stata, come fu per quel lontanissimo mio quindicesimo compleanno.     Torna a 
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