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Leggo e resto senza parole.... Quanto riporto,
è il commento di un noto attore comico. Fa riferimento alle competizioni di
disabili, in merito alle paralimpiadi di Londra 2012. La mia unica
speranza è che tali dichiarazioni siano state, da chi le ha
raccolte, unicamente male interpretate, travisate. E' sconcertante
l'aridità che trasmettono! Traumatizzante la negazione, la
discriminazione e la mancanza di rispetto, nei confronti di esseri umani, che
restano e devono essere considerati dai propri simili, sempre e comunque
tali.
***************:
"Le paralimpiadi di Londra, fanno molto
tristezza, non sono entusiasmanti. Sono la rappresentazione di disgrazie e non
si dovrebbero fare perchè sembra una specie di riconoscenza o di esaltazione
della disgrazia. La mia non è crudeltà, ma è crudele esaltare una finta pietà.
Questo è ipocrita. Sembrano olimpiadi organizzate da De Amicis con dei personaggini.
Non fa ridere una partita di pallacanestro di gente seduta in sedia a rotelle.
Io non le guardo, fa tristezza vedere gente che si trascina sulla sedia con arti
artificiali. Mi sembra un po' fastidioso, non è divertente. Ce n'é una, cieca,
che fa i 200 metri in pista. Dicevano che si allena con due persone a fianco che
le dicono dove andare. Tanto vale allora correre con il bastone ".
***************:
Veramente, la sola cosa che fa tristezza
non è la disabilità dei partecipanti alle paralimpiadi, ma simili
deleterie, disumane affermazioni. Pur mantenendo
tutto il rispetto nei confronti di chi le ha proferite, vorrei
soltanto far presente che il passo tra normalità e disabilità
è imprevedibile e tanto breve. Basta poco per oltrepassare il confine..! Basta
un attimo in cui la fortuna si distrae e gira altrove; un incidente, una
malattia .... Senza preavviso alcuno, ci si ritrova a dover raccogliere i
cocci di una vita che non sarà più la stessa, ma deve comunque continuare
pur tra pregiudizi di ogni sorta, l'aridità di troppi.
I diversamente abili nello sport,
evidenziano un immenso, ammirevole coraggio. Volontà illimitata protesa ad
abbattere difficoltà apparentemente insuperabili, al fine di poter ritrovare
sè stessi. Ridare senso all'esistenza; ricercare quel sorriso che la sfortuna crudele e beffarda, avrebbe voluto
cancellare.
Non c'è esaltazione della disgrazia nelle paralimpiadi, non c'è crudeltà.
Tantomeno finta pietà ed ipocrisia nell'allenare, nel far competere, nel
guidare queste straordinarie persone! Contrariamente a quanto il signore in
oggetto sostiene,
penso esista unicamente, una forte carica umanitaria. La consapevolezza
che, pur con handicap tanto pesanti, questi uomini e donne speciali,
ce la possono comunque fare, raggiungendo risultati eclatanti. Lo hanno dimonstrato in tanti. Lo
stanno riconfermando, nelle attuali di Londra, la stessa combattiva e bella Annalisa
Minetti con il suo
strameritato bronzo e Alex Zanardi, incrollabile, intramontabile,
giustamente fiero della medaglia d'oro conquistata.
Una partita di pallacanestro portata avanti da
giocatori su sedia a rotelle, non deve precisamente far ridere...! Se poi le
gambe sono sostituite da arti artificiali, ritengo che lo sforzo sia doppiamente
meritevole, degno di lode, ammirazione. Penso sia l'impegno, la bravura, non la
fisicità a far emergere, conquistare, in competizioni pur proiettate in
simili elevati livelli...!
E' comprensibile che persone con forti
difficoltà visive, abbiano necessità di una guida. La concentrazione che
le stesse devono utilizzare per poter correre e nel contempo seguire
indicazioni che vengono loro impartite, penso sia oltremodo impegnativa e stressante. L'ottimo
risultato raggiunto dalla signora Minetti, la grinta dimostrata, la ferrea
volontà di riuscire, è da
ritenersi per questo, doppiamente gratificante,
entusiasmante. Considero meraviglioso che tanti diversamente abili si rimettano
in gioco...! Meraviglioso e importante per loro, ma anche per quanti osano scandalizzarsi
mentre, da simili fulgidi esempi, avrebbero davvero solo molto da imparare...!!!
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