27 giugno 2013. Stavo pranzando, quando il telegiornale  ne diede  notizia... Mi accorsi che stavo piangendo. Stefano Borgonovo, il bravo ex giocatore del Milan, della Fiorentina, dell'Udinese, del Como, aveva lasciato la terra.   Nel cuore, in quel momento, la sua immagine si affiancò  a quella di mio genero, scomparso ormai da due anni, a cui  il destino aveva concesso unicamente tre  anni di sopravvivenza. Non sono appassionata di calcio, ma quelle rare volte che Borgonovo veniva condotto in campo,  coperto, sublimato dalla sofferenza, vedendolo non mancavo di commuovermi. Nei suoi occhi, ritrovavo la stessa luce, la stessa sete di vita, che leggevo in quelli di Gianpi. Sulle labbra lo stesso sorriso... La stessa espressione ancor densa di  luce, che lasciava dimenticare tutto quanto in loro,  era già del  tutto inerte.

Li accumunava la stessa voglia di lottare. L'impegno, attraverso le poche forze rimaste, per riuscire a combattere la SLA. Doppiamente concretizzato in Stefano, nell'Associazione che porta il suo nome. Sostituendo entrambi  la propria voce con quella, inespressiva, di un computer a cui gli occhi trasmettevano parole, sentimenti, sicuramente anche le scarse speranze...Ricordo lo strazio di mia figlia, in quegli anni..! Centuplicato dopo la sua scomparsa..! Quello di tutti noi che lo amavamo. Le difficoltà incontrate  per poterlo gestire, per non doverlo privare  di  nulla.  Dal giorno in cui mi è stata riconosciuta la Sclerosi Multipla ( oltre dieci anni ), è tanto, il  tempo che trascorro al computer! In quel disperato periodo, non riuscivo più a fare altro, se non a scandagliare Internet alla ricerca  di uno spiraglio. Di quanto potesse aprirmi il cuore all'illusione di poterlo  vedere un giorno star meglio. Fu durante quello spasmodico pellegrinaggio tra i siti, che in modo del tutto casuale,  mi imbattei proprio in quello di Borgonovo. Accoglieva pensieri densi di incoraggiamento ed affetto,  di  molteplici tifosi. Su una di quelle pagine, (erano tantissime... ) lasciai  un messaggio accorato.  Ero ammalata, dissi, ma avrei dato anni della mia vita, per vederli star bene. Nuovamente sereni, in seno alle  rispettive famiglie ed era unicamente dal cuore, dall'angoscia che per entrambi provavo, che scaturivano le mie parole!

Quando il nostro angelo morì, le pagine del mio sito, accolsero la speranza di poterlo sapere ultima vittima della Sclerosi Laterale Amiotrofica. Ne aveva già mietute tante; non solamente  tra giovani,  sfortunati calciatori. 

Ogni notte, era ed è a Lui  che mi rivolgevo e rivolgo..!. Sempre la stessa implorazione. Quella   di adoperarsi perchè venisse,  venga trovata quanto prima   una cura atta a sconfiggerla. Perchè altri non dovessero nè debbano  più soffrire tanto e  morirne...Da allora, Gianpi si è forse distratto..Confuso nel lungo cammino che aveva iniziato ad intraprendere, o forse è unicamente il Signore, ad aver deciso di volerlo accanto, ma anche Stefano li ha raggiunti ed è  a tutta la sua famiglia, che mi sento oltremodo vicina....

Banale, scontato,  sarebbe  dire... " Coraggio! La vita continua....!".. L'esistenza deve continuare, certo, ma  dopo aver affiancato simili calvari, il percorso,  non può più essere lo stesso.   Chi ci è stato strappato, si  è talmente radicato nel cuore, da non riuscire più ad abbandonarlo  neppure  un solo istante. Ed è  nel loro incancellabile ricordo che si può seguitare a guardare avanti. Forti di tutto quanto, figure tanto straordinarie,  sono riuscite a trasmetterci. Forti  delle loro mortificazioni e sofferenze, del loro immenso, inimmaginabile. indimenticabile  coraggio.

Ciao Stefano. Addio campione!  Giunga  fino a te l'abbraccio di una mamma.

 

 

 

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