L'uomo, non può sostituirsi a Dio. Ed è quanto angosciosamente sostengo, seguendo il calvario di Eluana Englaro. E' unicamente un'opinione personale quella che voglio esternare. Un'opinione che va oltre la religione, si affianca al pensiero di tante persone che trovano oltremodo mostruoso quanto sta accadendo. Da diciassette anni, il coma, l'ha ridotta " un vegetale ". Un vegetale che resta pur sempre un essere umano. Come tale da tutelare, sostenere fino alla fine del percorso terreno. Pur comprendendo l'angoscia, la spossatezza che può avvertire il padre, lo sconforto che può derivare da una situazione tanto devastante che ha minato in modo irreversibile anche la propria vita, oltre che quella, in prima persona, della figlia; pur comprendendo che è tremendo vederla in quello stato da un tempo interminabile, mi chiedo, però, come possa aver trovato la forza , il coraggio di prendere tale decisione. Penso ad Eluana. A quel suo stato definito... vegetativo. Mi chiedo se possa aver avuto ed avere, sia pur a tratti, qualche istante di semilucidità, che le abbia permesso, le permetta di sentire, avvertire ora, quanto le sta accadendo intorno. Penso all' impotenza, all' impossibilità di reagire a quanto è stato per lei già deciso. Reagire alla sua condanna a morte.. Mi sento morire... E' quello che Eluana vorrebbe; mi sembra sostenga il genitore. Ma tragico è che lei, quell'affermazione, non la possa riconfermare. Possa solo subire la drastica sospensione di tutto quanto potrebbe ancora tenerla in vita. Penso a quel Dio che a volte insinua atroci dubbi sulla stessa sua esistenza pur in persone, come me, profondamente credenti. Penso che ogni uomo nasca con un destino ben definito. Con una data per nascere..., una per morire. Se, nonostante le sue condizioni, Eluana è restata tra noi, evidentemente lassù, qualcuno non ha ancora trovato opportuno portarsela via, unirla alla schiera sempre crescente dei suoi già numerosi angeli. Se nell'incognita del disegno divino, non ne è ancora contemplata la morte, l'uomo, non ha alcun diritto di sradicarla dal suo letto ( sia pur di dolore ), alla stessa esistenza. Diciassette anni sono tanti, le speranze probabilmente nulle, ma l'amore di un genitore deve sempre, a parer mio, alimentarne la fiammella. Un vecchio proverbio, sostiene che.. fin che c'è vita, la stessa, non può estinguersi.. Se Eluana sarà lasciata morire, quella debolissima luce, si spegnerà con lei.... per sempre. Sarà forse ridotta alla stregua di un "vegetale", ma è lì, in quel letto d'ospedale... Il padre, la può vedere, accarezzare; cercando di illudersi ancora che un miracolo possa restituirgliela. Casi come questi, seppur rari, sono accaduti..... Potrebbero ripetersi... Il pensiero, corre poi a quei medici che la stanno aiutando a spegnersi. Se potessi, vorrei far solo loro una domanda.. Farebbero altrettanto se fosse la loro figlia ? Prego e spero che ne abbiano pietà; riprendano ad alimentarla. Che il Governo faccia di tutto, per strapparla alla morte. Prego... con tutto il cuore..
Sono solo trascorse un paio d' ore dalla stesura di queste righe. Mi giunge inattesa, cruda, dal notiziario televisivo, la tragica notizia..... " Eluana è morta..." Resto senza parole. Il cuore gonfio, nella consapevolezza che chi stava lavorando a questo caso, non è arrivato in tempo. Se ne è andata prima che potessero tentare di salvarla...Procedure troppo lunghe per una vita in bilico.., ormai ai margini dell'eternità. Se ne è andata sola... Sconvolgente. Ciao Eluana, ora sei libera. Libera di volare e ... perdonare.
(9 febbraio 2009)
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