Il campanello suona alla stessa ora. E' appena uscita dal lavoro. Avverto l'ascensore che sale.  La porta si apre rapidamente, nervosamente. Come ogni giorno, è di corsa, la mia "bambina" !  Il viso, da  ragazzina, è un po' stravolto dalla stanchezza accumulata in lunghe ore di lavoro. La casa si illumina dell'oro dei suoi lunghissimi capelli. Prende per un attimo vita da quel sorriso aperto, dai luminosi occhi chiari...

E' un ciclone, Chicca ( chiamo così, affettuosamente,  la mia seconda figlia )! Entra, mi bacia...

- " Ciao mammina, come stai oggi? Se hai bisogno chiamami. Come sta Fulvio?" -

La guardo. Tutti i problemi si annullano. Ha lo stesso mio carattere. Dolce, vivace, umano, disponibile. Sara' il mio sguardo di mamma a trovarla speciale, sarà l'amore che nutro..., ma la vedo ed è bella !

Quando fugge via... è un raggio di sole che si allontana, con la stessa  promessa...

-"Mami, ci sentiamo stasera....!" - Squilla poi il telefono ,  ed è l'altro mio tesoro.  Immancabilmente, finisco con il confondere le loro voci che mi giungono, attraverso il ricevitore, sempre... identiche.

-" Mami ???" - Dovrei aver finalmente imparato a comprendere , che è in questo modo altrettanto solare e tenero che mi contatta Astrid! Mi piace chiamarla così. In effetti, è il suo secondo nome, ma avrei voluto fosse stato  il primo. L'ho sempre adorato.

 - " Sei a casa, oggi ?" - mi chiede  - " Quando esco, passo ".

Quando arriva, la scampanellata è più tranquilla. L'ascensore, salendo, appare meno... agitato, di quando sale Chicca.

 Ne esce. Il volto è più serio, professionale, rispetto a quello sbarazzino della sorella. Entra. Mi da un bacio. Mi chiede come sto. Come stiamo. La guardo, con orgoglio, la stessa tenerezza....Anche lei è bella. bionda, sottile, spiritosa... Il colore dei grandi occhi, varia a seconda della luce. Sfuma dal grigio-azzurro, al verde. Sono splendidi. La serietà iniziale, dopo poco sfuma. Esce di Astrid, tutta la contagiosa simpatia. Battute ironiche, brillanti. Una solarità che si alterna a momenti anche  di severità. Severità che si tramuta in angoscia, tristezza non priva di incredibile forza, quando deve attivarsi per un familiare ammalato, o rivelare qualche responso  poco piacevole.

E' stata lei a raccogliere, in prima persona, dal radiologo, la notizia della mia malattia. Aveva voluta e prenotata la Risonanza Magnetica.( il mio medico curante, neurologo, non aveva  minimamente  preso in considerazione, tra tanti esami fattimi  fare a vuoto,  quello specifico ed unico, atto a mettere subito nella giusta luce, la patologia!).

Sempre lei, si è assunta l'ingrato compito di comunicarmelo... - " Mami, quando mi hanno detto che avevi la Sclerosi Multipla, è stata, per me,  una doccia ghiacciata!" -

Ora un altro problema, si sta affacciando. Ci tiene in ansia... Se l'unione, però, fa la forza..., e a far parte di questo termine....."unione", includo  anche Fulvio, mio marito, lo stesso padre delle mie bambine, il muro che virtualmente continueremo ad ergere  contro l'ignoto, l'incognita  imprevedibile delle malattie, mi auguro ci aiuterà ad ostacolarle,  superarle. Compattandoci riusciremo meglio a vincere  i momenti  bui che, andando avanti, non potranno certo mancare.

 

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